Il conto alla rovescia più atteso dell’anno è ormai vicinissimo e non importa se ancora non hai deciso cosa indossare, con chi festeggiare o che menu scegliere… l’importante è che tu abbia una bottiglia da stappare! Eh già, perché non c’è Capodanno senza brindisi, non c’è festa senza tappi che saltano, non c’è fortuna senza fiumi di spuma effervescente a dare il benvenuto al nuovo anno.
Bollicine d’obbligo, quindi, per questo 31 dicembre e per tutte le feste che ti stanno a cuore.
Quali scegliere? In Italia abbiamo vini d’eccellenza per tutti i “cin cin” e di sicuro il Prosecco si è conquistato la stima di intenditori e non, forse perché è perfetto come aperitivo o a tutto pasto, come base per numerosi cocktail o così com’è per frizzanti auguri.
Chiarito che per spumante si intende un vino in cui l’anidride carbonica non è né artificiale né aggiunta in fase di maturazione del vino ma prodotta per fermentazione naturale degli zuccheri, quello prodotto in alcune zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia con metodo Charmat si chiama Prosecco ed è protetto dalla certificazione DOC o DOCG. Da qui il Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene che raduna viticoltori, vinificatori e imbottigliatori: la denominazione, composta da 15 comuni, prende il nome da Conegliano, capitale culturale in cui ha sede la prima Scuola Enologica d’Italia, e Valdobbiadene, cuore produttivo di un territorio dalla singolare bellezza, ricamato dai vigneti. Queste meravigliose colline sono infatti candidate per il riconoscimento a Patrimonio Unesco, un vero e proprio paesaggio culturale dove l’opera dei viticoltori ha contribuito a creare uno scenario ricco di tesori naturali, artistici e architettonici da scoprire.
Approfittando della degustazione, è infatti possibile scovare castelli, torri e città murate o andar per boschi e malghe. Molte sono le aziende che, distribuite nei quindici comuni dell’area, rendono unica e ricca tutta la zona; visitarle consente di conoscere storie di persone appassionate del loro lavoro, scoprire filosofie produttive, capire espressioni territoriali.
Tant’è che ogni etichetta ci racconta una parte di questo territorio attraverso tre tipologie di spumante, ottenute a partire dall’uva Glera, detta anche d’oro, che cresce in vitigni baciati dal sole, accarezzati dal vento e alimentati dalle frequenti piogge poi drenate dalla pendenza delle colline.
Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è uno spumante DOCG prodotto esclusivamente nelle colline della denominazione dove ogni cantina crea le cuvèe ambasciatrici della propria filosofia; si può degustare nelle versioni Brut, Extra Dry e Dry, in base al residuo zuccherino.
Poi c’è il Rive Superiore, millesimato, ottenuto spesso dai vigneti più ripidi e vocati di un unico Comune o frazione, per esaltare le caratteristiche che quella terra conferisce al vino; nella denominazione sono 43 le rive che esprimono la loro peculiarità.
Infine il Cartizze Superiore, ovvero il top, che proviene da una microarea compresa tra le colline più aspre di San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene. Dal colore giallo paglierino con luminosi riflessi da tinte pastello a tonalità dorate, all’olfatto offre una complessità di profumi che richiamano frutti dalla polpa bianca come la mela e la pera, gli agrumi, l’intensità della pesca e dell’albicocca, toccando sentori di rosa, con una nota di mandorla nel retrogusto. Il sapore è armonico ed elegante, di grande morbidezza e freschezza, sostenuto da un perlage leggero e fine.
A voi la scelta, dunque, e in alto i calici: che il 2018 sia per tutti frizzante e pregiato come il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOGC.