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Se l’Accademia Carrara diventa un castello

Abiti eleganti e qualche piccolo trucchetto per portare anche i più piccoli al museo

Prendi Carla, Cloe, Anna e Vittorio e mettili a giocare a dame e cavaliere, non a casa ma in un contesto più credibile, con ampie sale dagli alti soffitti e pareti costellate da opere d’arte senza eguali, come fossero alla corte di principi e principesse. Il risultato? Si caleranno nella parte, danzeranno, s’atteggeranno e si divertiranno, felici di sentirsi importanti in mezzo a tanta bellezza.

Caspita, a volte stiamo a fasciarci la testa e invece basta poco per evitare musi lunghi e imbronciati: basta farli sentire protagonisti, i nostri bimbi, e ci seguiranno in capo al mondo. Anche al museo. Anche se non sanno nulla di arte e meno ancora ne vogliono sapere. Magari non ricorderanno nomi e date, ma giocando si avvicineranno al bello senza sentirsi sovrastati e vi sorprenderanno perché si soffermeranno su dettagli che il vostro occhio attento non avrà notato, rideranno per buffe smorfie e discutibili capigliature, si stupiranno per l’atrocità di alcune scene e vi interrogheranno su altre.

Già, perché andare al museo non significa entrare in un luogo lugubre e poco accogliente ma poter godere anche in libertà e secondo il proprio gusto della bellezza lasciataci in eredità dai grandi artisti del passato. Lo sa bene l’Accademia Carrara che sta lavorando sul concetto “per abbattere barriere visibili e invisibili” e aprire le porte della Pinacoteca al maggior numero di persone possibili, bambini compresi. “Il Museo è un luogo di scoperta – si legge sul sito – crescita personale, inclusione sociale, che promuove l’apprendimento attivo”: l’arte infatti può essere indagata e sperimentata sin da piccoli, tant’è che interessanti servizi educativi vengono rivolti alle scuole di ogni grado, dalla materna in su, ma anche ad adulti e famiglie.

Perché allora non fare un tentativo? Noi abbiamo approfittato di questi giorni di vacanza, forse anche per trovare l’occasione giusta per indossare una volta in più gli abiti delle feste e non so se eravamo più felici noi mamme o i nostri piccoli!
Voi organizzatevi e tenete presente che dal 27 gennaio al 6 maggio la Fondazione Accademia Carrara in collaborazione con GAMeC anticipa i tempi e in vista del quinto centenario della morte (1520-2020) rende omaggio a Raffaello. In mostra oltre 60 opere fra le quali straordinari prestiti concessi da importanti musei di Milano, Firenze, Venezia, Roma, Londra, Berlino, San Pietroburgo, Mosca e New York.

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