Spesso pensiamo alla città come al luogo degli adulti, delle famiglie intese come facenti capo ai genitori; al luogo del turismo e del lavoro, o al parco giochi adolescenziale. Ma può la città essere anche la terra dei bambini? Possono i più piccoli dire la loro e farsi vedere tra le mura cittadine?
Il progetto bergamasco ‘Le Mura dei ragazzi’ risponde che sì, i bambini possono e devono avere il loro spazio, la loro parola, il loro mondo-nella-città.
Nato nel 2017 come progetto dell’Università di Bergamo e dell’Istituto comprensivo Donadoni – Scuola Primaria Ghisleni in Colle Aperto, vede i bambini come i protagonisti di una ricerca ad alto livello, volta a valorizzare il patrimonio culturale delle nostre Mura Venete.
Sì, proprio i più piccoli hanno accettato la sfida. Proprio loro sono stati invitati a raccontarsi nell’Aula Magna dell’Università di Bergamo durante la presentazione del progetto, i più piccoli ospiti d’onore che a memoria ci si ricordi in terra orobica.
Coordinati dalla maestra Giovanna Asperti, le classi seconde, terze e quarte elementari hanno saputo donare una visione delle mura a 360°, concentrandosi rispettivamente sull’aspetto emozionale (cosa sta dentro, e cosa fuori dalle mura?), su quello storico fino ad arrivare a quello dell’ecosistema integrato.
Incredibile, vero, che degli studenti così piccoli abbiano potuto intraprendere un simile percorso? Incredibile, sì, ma impossibile no! Per rendere possibile tutto questo, infatti, diversi ricercatori e docenti dell’Università di Bergamo, insieme agli esperti del Museo delle Storie di Bergamo hanno incontrato gli studenti nelle loro classi e, a incontri finiti, è stato realizzato un Video Animato dallo Studio Bozzetto intitolato ‘Le Mura di Bergamo – Unesco”, insieme ad un dossier cartaceo ed online. Il tutto si è concluso con una mostra riservata al mondo scuola Ghisleni.
Finito qui? Assolutamente no!
I bambini hanno infatti risposto ad un questionario elaborato dalla Rete Socioeducativa Città Alta, aggiuntasi in un secondo momento nel progetto “Le Mura dei Ragazzi”, con domande circa la loro vita nel loro quartiere, dal quale è emerso il loro desiderio di essere visibili alla cittadinanza.
Ok, ma.. come? Riproponendo la mostra in seguito proprio ai suddetti risultati! Allestita in ExSA | Ex Carcere Sant’Agata, luogo riattivato dall’Associazione Maite tramite cultura e cittadinanza nel 2015. La mostra questa volta è stata aperta al pubblico e gestita volontariamente dai genitori e dai maestri dei piccoli autori. In questa occasione è stata stampata una guida fatta dai bimbi per i bimbi. I ricercatori dell’UniBG hanno infatti invitato gli studenti della scuola primaria a dare indicazioni su Bergamo Alta per i loro coetanei che venivano da fuori Bergamo. Risultato? Un sacco di divertimento e di scoperte interessanti, in grado di fare vedere anche agli adulti dei risvolti inaspettati del nostro centro storico.
La mostra esponeva cartine, cartelloni e disegni in 3D, frutto di un lavoro svolto in un intero semestre, durante il quale gli studenti della scuola Ghisleni hanno saputo lavorare interdisciplinarmente su classi aperte, sempre affiancati dai ricercatori e dagli esperti. Questo lavoro di gruppo ha portato ad un vero e proprio plusvalore, incrociando gli studi sul campo e sui piccoli banchi di scuola.
‘Le Mura dei ragazzi’ ha sviluppato al suo interno tavole rotonde gestite dall’Università, con la costante supervisione della professoressa Bonadei, volte a potere esporre il progetto coinvolgendo anche altre realtà inerenti alla rete Unesco.
E così i piccoli cittadini di Bergamo Alta hanno saputo farsi vedere anche su scala internazionale. E non è forse questa già una risposta affermativa per chi si chiede se la città può avere anche i bambini come protagonisti?