Gabriele, Anahì ed il piccolo Tommaso: ecco chi sono i primi a ospitarci nella loro dimora e, con estrema semplicità, a farci sbirciare – in modo discreto ovviamente – nel loro quotidiano.
Gabriele è un imprenditore e si definisce realista, assiduo lettore di Monocle e amante della barca a vela: “Mi piacerebbe un giorno insegnare a Tommaso ad andare a vela – confessa – ti fa provare un gran senso di libertà”. Anahì, invece, è artista e sognatrice, spagnola di Madrid e a Bergamo per amore (ma si sono conosciuti a una mostra a Milano). Il piccolo Tommaso parla italiano, spagnolo e la sera col papà si esercita anche con l’inglese.
Abitano a Palazzo Scotti in un elegante appartamento dall’involucro classico, con soffitti che ci fanno sognare di essere in un’altra epoca, e dall’arredo fra vintage e moderno, per un effetto personalissimo e unico, frutto di un peregrinare che li ha portati in giro per il mondo prima di approdare a Bergamo.
“La casa – ci spiega Anahì – è stata arredata con pezzi e oggetti provenienti dai paesi che abbiamo visitato o in cui abbiamo vissuto, spesso scovati in mercatini d’antiquariato: sono oggetti particolarissimi e unici che ci piace ricercare e collezionare”.
Per esempio?
“Un baule del XVIII secolo utilizzato dall’esercito britannico per trasportare documenti e ora porta-documenti di Gabriele – prosegue – o la Madonna di Andalusia, dipinta su piastrelle anch’essa del XVIII secolo acquistata a Todedo”.
Hanno vissuto per qualche anno in Danimarca e a Londra (dove è nato Tommaso) ma da due anni vivono in Città Alta.
“Dopo cinque traslochi in cinque anni – ci confidano – l’essere a casa per noi è semplicemente stare insieme”.
E cosa amate fare tutti insieme?
“Ci piace ballare in salotto: ci scateniamo al ritmo di musica pop o di canzoni per bambini! Oppure leggiamo, ma il momento irrinunciabile da condividere è la cena”.
Cosa si mangia: italiano o spagnolo?
“Di tutto! Si inizia con la colazione, anzi “el desayuno”: al mattino mangiamo pane tostato con pomodoro o prosciutto iberico. Poi – prosegue Gabriele – ogni tanto Anahì ama cucinare piatti della tradizione spagnola, ma la domenica è tutta italiana! A partire da caffè e brioche dopo la Messa. Il pranzo lo preparo io e dopo la siesta obbligatoria ci concediamo un meritato gelato. La sera, poi, non può mancare la pizza: il cibo è il fil rouge delle nostre domeniche!”.
Qual è il posto della città che preferite?
“Sicuramente Piazza Vecchia”.
Un posto per tutta la famiglia?
“Il Bar Flora: Paola, Andrea e Luca ci fanno sentire come a casa”.
Casa dolce casa: e qui quale è il vostro angolo speciale?
“In soggiorno abbiamo un camino antico in pietra, talmente grande da potersi sedere all’interno: vi abbiamo sistemato un tavolino con delle sedute, ricavando un angolo relax davvero unico per godere un bicchiere di vino, leggere un giornale o semplicemente fare due chiacchiere. L’idea è venuta un po’ per caso ma ci ha subito conquistato”.
Indubbiamente un’idea originale, ma d’altronde l’estro creativo in questa famiglia è una costante. Anahì è pittrice conosciuta, fotografa e stilista d’interni: per lei l’arte è passione e lavoro (www.anahirodriguez.com). Gabriele invece l’arte ce l’ha nel Dna, contagiato dalla passione del papà che si dedicava alla scultura nel tempo libero. E infatti a completare l’arredo di casa non mancano le creazioni di Gabriele oltre a quadri e fotografie firmati da Anahì.
Oltre all’arte, che passione avete in comune?
“Senza dubbio il viaggiare!” e questo l’avevamo intuito. “A vacation is like love, anticipated with pleasure, experienced with discomfort and remembered with nostalgia” – recita Gabriele, che poi prosegue: “La definizione è verissima: tanti bei ricordi sono legati ai nostri viaggi. L’ultimo ci ha riportato in Danimarca, dove avevo vissuto per tanti anni”.
E il vostro viaggio più bello?
“I nostri viaggi più belli, al plurale, sono state le nostre tre Lune di Miele”.
Come tre?
“Sì, i viaggi che abbiamo fatto nei primissimi anni da sposati” – sorride divertita Anahì. “La Luna di Miele vera e propria – continua – è stata una sola, in Cina, Mongolia Siberia e Mosca: abbiamo percorso la Transiberiana. Nelle altre due – ride – abbiamo visitato le isole greche e il sud-est asiatico”.
Già programmata la prossima meta?
“In Giappone!” – annuisce Anahì.
Insomma, una famiglia creativa, cosmopolita e sempre in movimento, che a Bergamo, forse, ha trovato il suo angolo di tranquillità.